… ovvero l’anticomunismo americano e i suoi riflessi nella
politica italiana:
-Stato e antistato pag. 223
Spesso .è stata sollevata
l'obiezione: ma se accusate Andreotti per tutte le trame della nostra storia e,
soprattutto, per le sue amicizie mafiose, significa che questo paese, questa
Repubblica è stata «sempre» nelle mani di mafiosi ed eversori, dal momento che
Andreotti è stato sempre al potere. E questa, sostengono, è una ricostruzione
che non si può accettare, essendo il nostro un grande paese democratico...
Allora mi viene da
sorridere. Si, questa Repubblica è stata sempre, sin dall'inizio, strettamente
intrisa di fascismo e di elementi non democratici, percorsa da sintomi molto
pericolosi. È vero, ce l'abbiamo sempre fatta, o quasi sempre. Perché? Come è
stato possibile? Stato e Antistato, se nacquero insieme, furono anche «una sola
cosa»?Questo è un problema che continua a coinvolgermi, un problema che attiene la cronaca e gli individui che ho conosciuto e sui quali ho scritto, ma anche e soprattutto la storia. È la storia che potrà, spero presto, darci quella verità che resti nel tempo e che spieghi quell'eccesso di servilismo che fu profuso, sin da subito, nei confronti dell'alleato americano. Lo pretendeva lui o eravamo noi a offrirlo? Noi servi, loro padroni.
Verso la fine del suo ultimo governo, gli amici di Silvio Berlusconi cominciarono ad attaccare una piccola associazione laica come Libertà e Giustizia con un'acredine e uno spirito vendicativo abbastanza violenti. L'accusa era di appartenere a una élite «piemontese», radicale, di origine azionista.
La verità è che a mantenere viva la fiducia nello Stato, nella capacità della parte trasparente delle istituzioni di opporsi e di prevalere sull'Antistato, ci sono state da sempre, sin dall'inizio, poche minoranze intransigenti e memori. Poche persone, ma speciali. Poche comunità, ma fedeli. Pochi maestri, ma grandi maestri.
(Da “Il gioco grande del potere” di Sandra Bonsanti - Rif. Precedente sul Blog http://cantuccioletterario.blogspot.it/2014/02/da-il-gioco-grande-del-potere-di-sandra.html#more )
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/il-gioco-grande-del-potere-9788861904675.php (con alcune pagine “estratto del libro”)
-E’ comunista anche
Eisenhover di Mauro Colamandrei
NEW
YORK — «Lavorare è maledettamente dura o
imparare il russo», è questo uno degli slogan più spesso ripetuti ai suoi
discepoli prediletti da Robert H. W. Welch jr. Imparare il russo per Welch è
un eufemismo, vuol dire diventare schiavi della Russia e del comunismo. Per
questo ometto sulla sessantina, che fino a qualche anno fa era conosciuto
solo fra industriali e rivenditori di dolciumi, esiste infatti un unico
problema, quello del comunismo.
Per convincere di questo i suoi connazionali, all'inizio
del 1957 Welch abbandonò gli affari e si dette alla predicazione, sia pure
semiclandestina; e meno di due anni più tardi fondò la John Birch Society, che
doveva essere una specie di Compagnia di Gesù della crociata anticomunista e
che prendeva il nome da un capitano dell'aviazione ucciso in Cina da una pattuglia
di soldati di Mao, nell'agosto 1945, quando ormai la guerra era già finita.Un anno fa Welch fra il grosso pubblico non era molto più conosciuto di quando vendeva caramelle. Ma nell'aprile di quest'anno, secondo un sondaggio condotto da Gallup, c'erano ben 39 milioni d'americani che avevano sentito parlare di lui e della John Birch Society. Cinque milioni e mezzo di essi, stando ai calcoli del professore Alan Westin della Columbia University, ne avevano avuto un'impressione favorevole. Particolarmente riuscita è la penetrazione degli agenti e della propaganda della John Birch Society in gruppi di destra sia repubblicani (nel nord) che democratici (Nel Sud).
Fra i più preziosi alleati della John Birch Society vi sono degli alti ufficiali delle Forze armate che da tempo impiegano materiale propagandistico ed oratori dell'estrema destra in speciali "programmi educativi" per le truppe e per i civili. Il generale Edwin A. Alker è stato rimosso dal comando di una divisione in Germania perché diffondeva una propaganda di questo tipo. Ma si tratta di un'abitudine così diffusa nei comandi

II testo
sacro del movimento
Il nome
di Welch divenne noto improvvisamente agli americani quando un rappresentante
repubblicano rivelò che egli aveva accusato il presidente Eisenhower di «aver
servito coscientemente per tutta la sua vita di adulto il comunismo» e d'essere
stato «un agente fedele e coerente del complotto comunista», agli ordini di
suo fratello Milton, presidente della John Hopkins University, che gli avrebbe
trasmesso gli ordini del Cremlino. Stando a Welch un altro importantissimo
agente comunista sarebbe stato John Foster Dulles, a cui gli strateghi russi
avevano affidato il delicato incarico di «dire sempre le cose giuste e di fare
esattamente l'opposto». Accanto a lui c'era Allen Dulles, capo della CIA e,
sempre stando a Welch, «il più protetto e intoccabile sostenitore del
comunismo nella capitale dopo Eisenhower». Altri eminenti uomini politici
aericani, inclusi nella interminabile lista nera del caramellaio di Belmont
(Massachussets) erano Harthur Dean , ex socio dei fratelli Dulles e
rappresentante americano nelle trattative per l’armistizio in Corea e in vari
delicati incontri diplomatici; Charles Bohlen che è il maggiore esperto di cose
russe del Dipartimento di Stato, Adlai Stevenson, l’ambasciatore Philip Jessup,
vari sindacalisti da Dubinsky a Reuther
e soprattutto il presidente della Corte Suprema Earl Warren . Le prime denunzie
di questo fantastico complotto furono fatte nel 1954 quando Welch, sotto forma
di lettera ad un amico, aveva scritto la prima versione di quel che è da tempo
chiamato the black book, il libro
nero.
Esse furono poi ampliate,
aggiornate e rivedute, nella rivistina personale di Welch:” American Opinion”.
Quando le opinioni di Welch uscirono dal ristretto cerchio dei suoi discepoli,
molti le considerarono le stravaganzr di un maniaco. Ma molti leader
repubblicani, e fra i primi Richard Nixon, protestarono pubblicamente con tanta efficacia
da mettere i quadri dirigenti della John Birch Society sulla difensiva. Gli scritti del fondatore furono divisi in
canonici e non canonici, e se volete far andare su tutte le furie un birchiano
ormai non dovete far altro che citargli in pubblico un passo del Libro Nero. Il
suo posto è stato preso invece dal Blue Book, il Libro Blu.Per i birchiani il Libro Blu è davvero un testo sacro, un Corano del movimento, perché la sua stesura, anzi la sua recitazione coincise con la creazione della John Birch.
Le sue 178 pagine potrebbero essere anche definite la più lunga chiacchierata che sia stata messa su carta. Infatti l’8 dicembre del 1958 Welch si riunì con undici suoi discepoli in un albergo d'Indianapolis e per due giorni, tolto il tempo necessario per mangiare e dormire, comunicò loro senza interruzione tutte le sue idee sugli argomenti più disparati, dalla fine dell'impero assiro-babilonese al cancro. Quel discorso-fiume è stato raccolto nel Libro Blu, parola per parola, come se si trattasse della rivelazione divina: non vi mancano neppure espressioni come: «signori, benvenuti a Indianapolis», o «buon pranzo e buon riposo». In pratica Welch dice sempre le stesse cose. Anche la presunta differenza fra Libro Blu e Libro Nero riguarda particolari insignificanti. Pare vero che nel Libro Blu non c'è più scritto che Eisenhower è un agente del Cremlino: ma in compenso esso dice sempre che il governo e la politica americani riflettono e mettono in atto idee e programmi comunisti.
Che si legga il Libro Nero o quello Blu o i numeri della "American Opinion" (che riuniti in volume formano i Libri Bianchi del movimento) la sostanza non cambia: l'America e il mondo intero sono minacciati da un complotto comunista che come un cancro ha esteso le sue ramificazioni micidiali nei ricettacoli più imprevisti. Ma nel Blue Book c'è il tentativo di inserire il sentimento anticomunista in uno schema in qualche modo più ampio, e di dare un'idea un po' più chiara di quello che Welch e i suoi seguaci pensano e si propongono. L'autore si rifà alla storia universale e professa la sua devozione per Oswald Spengler contro «quello scrivano da strapazzo» di Arnold Toynbee. Adattando gli schemi di Spengler alle sue capacità intellettuali egli cerca_di descrivere come si comportano le società.
Per Welch una comunità è come un organismo vivente, e come il corpo umano è soggetta a malattie. Il cancro della società è il collettivismo. Fu il cancro del collettivismo, per esempio, che fece decadere l'impero romano quando Diocleziano gli impose il suo New Deal, e il suo sistema micidiale di controllo dei prezzi. Lo spettro collettivista, sostiene ancora il Blue Book, minaccia tutte le società senza distinzione di secoli, ma come il cancro nei corpi umani, è tanto più frequente quanto più una società è vecchia e progredita. E tale appunto è il caso della civiltà occidentale.
Ma Welch si considera un 
uomo di azione più che un pensatore, e più
della storia gli interessa il presente, che gli appare squallido («L'Europa
occidentale e l'America vivono oggi in un vuoto spirituale, proprio come vivevano
i romani dopo aver perduto la fede negli dei pagani e prima del sorgere del
cristianesimo»).
Per
quanto egli si ritenga un buon cristiano non v'è dubbio che tanto lui che i
suoi seguaci si vedono in una prospettiva

apocalittica con una missione spiccatamente messianica.
Nel 1958 gli Stati Uniti erano fra i paesi controllati al 20-40 per cento dai comunisti; nel 1959 il rapporto era salito al 30-50 per cento; nel 1960 infine al 40-60 per cento. Andando di questo passo, nel 1964 gli Stati Uniti per Welch saranno comunisti all'80- 100 per cento. Tra il 1958 e il 1960 il controllo comunista sull'Inghilterra è passato dal 20-40 al 50-70 per cento. Quello su Israele è attualmente calcolato del 40-60 per cento; sull'Egitto dell'80-100 per cento.

Con una prospettiva di questo genere come sorprendersi se Robert Welch è convinto che solo un lavoro sovrumano può liberare uomini come lui dalla minaccia d'essere costretti ad imparare il russo?
Le trovate dei bolscevichi

Lo sputnik è invece una trovata per mandare in fallimento il Tesoro degli Stati Uniti. Altre trovate dei bolscevichi dirette a questo fine sono la NATO e tutti i programmi di spese militari, gli investimenti per l'esplorazione dello spazio, l'alleanza per il progresso dell'America Latina, e tutti gli accordi e patti internazionali che comportino una spesa, anche solo qualche migliaio di dollari. Per non parlare di misure sociali come le pensioni d'invalidità e vecchiaia, i progetti di risanamento dei quartieri depressi, gli aiuti governativi ai contadini e alle scuole, i piani di bonifica e di sviluppo regionali come la Tennessee Valley Autority, l'elettrificazione di zone arretrate del paese e così via. Sono sempre i comunisti ad avere inventato le Nazioni Unite, l'UNICEF, la GATT, la Federazione internazionale dei Sindacati. Insomma sono poche le cose di cui Welch e i suoi non riconoscano il merito ai comunisti: e se la John Birch Society non l'avesse rivelato chi avrebbe pensato che risale a Kruscev anche la geniale invenzione del Dottor Zivago? Infatti per catturare decine di migliaia di intellettuali altrimenti refrattari al comunismo i russi hanno voluto far apparire Boris Pasternak come un nemico del governo sovietico. Con questa trovata, gente che altrimenti non leggerebbe la propaganda russa divora libri come il Dottor Zivago in cui si sostiene che il comunismo è un sistema di governo meraviglioso e che l'unica cosa che non va sono quelli che lo dirigono.
Il sogno dell'ex caramellaio di Belmont è di trovare almeno un milione di persone che la pensino come lui e di mobilitarli in una santa crociata. Contava d'averne 30.000 alla fine del 1959, e 100.000 alla fine di quest'anno. Ma è costretto ad ammettere che le cifre sono oggi molto più basse di quanto aveva sperato. Si calcola che i discepoli, i quali pagano 12 dollari all'anno a testa (le donne la metà) siano poco più di 5-6000.
Anche se una ogni cinque delle persone che guardano senza speciale antipatia alla John Birch Society dovessero decidere d'iscriversi non è chiaro quel che potrebbero ottenere all'infuori forse di paralizzare buona parte della vita pubblica. All'atto pratico infatti il programma della John Birch Society è tutto negativo. «Se io fossi l'uomo sul cavallo bianco dalla nostra parte di questa guerra che è ancora politica ed educativa piuttosto che militare... se potessi coordinare l'attività d'un milione di persone» dice Welch nel Libro Blu facendo immaginare chissà quale programma rivoluzionario. Ma poi all'atto pratico le sue aspirazioni si riducono a ben poco: aprire delle sale di lettura di libri conservatori, diffondere di più le idee di scrittori e riviste che la pensano come lui, condurre campagne di pressione a mezzo della stampa e del telefono, creare un gruppo d'organizzatori ed agitatori e, alla lunga, formare un «campo non politico compatto e monolitico da contrapporre efficacemente ai partiti politici».
I cattolici con i battisti
PROBABILMENTE
quel che la Birch Society potrà fare l'ha già fatto in questi suoi primi due
anni e mezzo di vita e lo continua a fare e cioè:

2. Far
pressione sull'opinione pubblica, su individui e gruppi, ricorrendo ai metodi
tipici delle minoranze disperate. In una località saranno le telefonate
intimidatorie contro una scuola che impiega un non-conformista, altrove saranno
le lettere al rappresentante o al
senatore. I frutti malefici di questi metodi in certi casi si son già fatti
sentire, come per esempio nel caso del professor Henry Saintorge, il quale non
poté conservare la cattedra al Wayne State College del Nebraska perché aveva
invitato a parlare un ex comunista. Nel complesso però, l'efficacia della John
Birch Society come gruppo di pressione è diminuita dal giorno in cui ha cessato
d'essere un'organizzazione clandestina sconosciuta alle sue vittime. In questo
momento il suo obiettivo più ambizioso è quello di far ritirare a vita privata
o addirittura a condannare al carcere il presidente della Corte suprema degli
Stati Uniti Earl Warren, colpevole d'essersi comportato in modo antiamericano
per aver dichiarato anticostituzionale la segregazione razziale e per aver
annullato certe leggi passate negli anni del maccartismo in violazione della
Carta dei Diritti. Quest'autunno Welch cercherà perfino di mobilitare i ragazzi
delle scuole con un concorso a premio per saggi
sull'argomento. Ma si tratta d'una proposta che ha già attirato una violenta
protesta da parte del congresso annuale degli avvocati. Più possibilità di
successo potrebbero avere delle campagne d'intimidazione condotte in vista
delle elezioni dell'autunno 1962, soprattutto in distretti tenuti da repubblicani
non abbastanza reazionari e da sudisti tepidi.
Proprio questa settimana è stata sferrata una
violenta azione coordinata contro il senatore Fulbright accusato di essere un
sudista poco convinto, un antimilitarista poco ortodosso. 3. Servire da rifugio ad
alcune minoranze fra le più alienate e disperate della società americana. I
capisaldi della John Birch Society sono i vecchi centri del,fondamentalismo
religioso, e del patriottismo da prateria come Houston, Los Angeles,
Nashville, Wichita e Boston, nei quali si trovano confusi insieme generali e
ammiragli in pensione, zitelle membre del club Figlie della Rivoluzione
americana, e tutti i segmenti del protestantesimo che da 40 anni sono stati
tagliati fuori dalla vita intellettuale, spirituale e sociale di questo secolo
come certe sette semiprimitive.Sebbene Robert Welch da buon battista di origine meridionale fosse fino a poco tempo fa violentemente anticattolico, almeno il cinquanta per cento dei suoi seguaci sono cattolici. La loro adesione ci permette forse di capire come un semisquilibrato tipo Welch possa esser preso sul serio; i gruppi che stanno salendo rapidamente nella società sono angosciati e politicamente terrorizzati quanto quelli che hanno perso la loro posizione sociale. Così i cattolici di Boston, più reazionari, più affamati e più privi di cultura di quelli di qualsiasi altra zona si trovano insieme ai neomiliardari petrolieri del Texas e fraternizzano con gli ammiragli e i generali in pensione, con i discendenti dei contadini-pionieri, che ancora un secolo fa erano il "sale della terra", eleggevano presidenti e dettavano legge, mentre oggi è un miracolo se vengono tollerati.
La rivolta contro tutto il presente, la nostalgia per un passato spesso mai conosciuto e mai goduto, l'impulso ad un insieme fra ribelli senza idee e senza cultura nel disperato tentativo di presentarsi come una alternativa, sono i vincoli che uniscono così diversi individui e fanno di un malinconico ex caramellaio il loro profeta.
(dalla raccolta de “ L’Espresso J.F.K.” art.di Mauro Calamandrei del 20 agosto 1961 da pag. 196)
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