Recensione di Alessandro Parisi
Il libro di
Charles A. Kupchan, docente di Politica Internazionale alla Georgetown
University ed ex Direttore della sezione europea del National Security
Council durante la presidenza Clinton,
esamina il perché l’Occidente abbia avuto un’ascesa che lo ha portato al
predominio del Mondo a partire dal XIX secolo con l’Europa e poi, da metà del
XX con gli Stati Uniti.A suo giudizio, questo predominio è un unicum che nasce, a partire dal XV – XVI secolo, dalla debolezza dei vari governi, soprattutto nella Mitteleuropa, dalla cessione di potere che i vari sovrani dovettero concedere per ottenere in cambio dalla popolazione sufficienti risorse per alimentare guerre, dalla Riforma e dalle sanguinose lotte tra Cattolici e Protestanti (vedi Guerra dei trent’Anni che sterminò il 40% della popolazione tedesca) che portarono ad un indispensabile spirito di tolleranza, dalla presenza di città di piccole dimensioni (20-30.000 abitanti) che necessariamente dovettero riunirsi in “Leghe”, sia per scopi commerciali, sia di difesa.
Si creò quindi in Occidente una classe borghese che, con la sua autonomia, portò ad uno sviluppo economico, culturale, tecnologico e democratico, che non si ebbe in altre parti del mondo, quali Impero Ottomano, Cina, India e Giappone che, avendo un governo centrale molto più forte, non permisero l’emergere di una tale classe.
Esamina poi lo stato attuale, soprattutto con riferimento alle potenze emergenti, quali Cina, India, Russia, Brasile, e giunge alla conclusione che nel prossimo futuro non ci sarà l’egemonia di una parte del Mondo sull’altra, ma la “Governance Mondiale” è destinata ad essere multifocale, con un contributo sempre crescente delle suddette potenze emergenti. Ciò deve essere ben compreso dall’Occidente, se vuole continuare a giocare un ruolo fondamentale.
Il nostro concetto di Democrazia Liberale, nato nei secoli scorsi e dovuto a quanto su esposto, non è condiviso in tutto il Mondo e non sarà facilmente “esportabile” in Stati che hanno una cultura profondamente diversa dalla nostra.
È un libro di cui si possono o no condividere le analisi e le prospettive, ma che ti costringe a non continuare a pensare in un ambito troppo angusto, facendo ben comprendere che qualsiasi cosa accada in un’altra parte del globo, ha riflessi politici ed economici su di noi.
Alessandro Parisi
Dal WEB : Il XXI secolo non apparterrà a nessuno: è questa l'idea del politologo americano Charles A. Kupchan. L'Occidente sta attraversando una fase di declino economico e politico che lo priverà della preminenza di cui gode fin dal Rinascimento. Ma il mondo contemporaneo non sarà neppure dei cinesi, dei russi, degli indiani o dei brasiliani, perché nessuna di queste potenze emergenti ha i numeri per imporsi. Ogni paese potrà svilupparsi secondo il modello che preferisce, ma mancherà sempre un punto di riferimento, una potenza dominante, un centro gravitazionale capace di garantire la stabilità. E gli attori protagonisti non sapranno più parlare la stessa lingua, in termini di valori universali condivisi.
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788842819127/Nessuno_controlla_il_mondo/Charles_A_Kupchan.html
Articolo molto interessante : Il mondo di nessuno (Oxford University Press), è già diventato una lettura obbligata negli ambienti che fanno la politica estera americana.) http://www.lastampa.it/2012/03/09/cultura/charles-kupchan-come-sopravvivere-nel-mondo-di-nessuno-HhVPsLrXDav9Vg91hIOCyO/pagina.html
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788842819127/Nessuno_controlla_il_mondo/Charles_A_Kupchan.html
1 commento:
E’ un testo da studiare ! Ho trovato stralci interessanti, particolarmente v. questo a pag. 27 :.. Per circa mille anni – dal collasso dell’Impero romano nel V secolo alla diffusione della riforma Protestante nel XV – l’Europa attraversò una fase di ristagno geo-politico. Il baricentro del potere si spostò verso est quando Roma perse la sua posizione di preminenza in favore di Costantinopoli, centro dell’Impero bizantino. India e Cina godettero di una lunga fase di crescita economica; nel Seicento i due imperi producevano metà della ricchezza globale. …… SEGUE …
Il contrasto tra il periodo in cui l’Impero ottomano (i Turchi ! … x approfondimento http://cronologia.leonardo.it/storia/aa1288a.htm ) dominò il Mediterraneo e la storia più recente è netto. Tra il 1500 e il 1800 l’Europa , da periferia arretrata, divenne la regione più avanzata del mondo, sorpassando in termini economici e militari non solo gli ottomani, ma anche la Cina e l’India. Gli europei, insieme ai loro discendenti nordamericani, giunsero in effetti a dominare la politica mondiale nel XIX secolo, estendendo la loro influenza imperialistica praticamente su tutto il mondo. Nonostante la fine dell’età degli imperi verso la metà del XX secolo, l’Occidente ha mantenuto la propria egemonia militare ed economica fino ad oggi.
L’obiettivo di questo capitolo è comprendere quale sia stata l’origine di quell’ultima svolta globale, che vide l’impressionante ascesa dell’Occidente e l’ecclisse di tutti gli altri contendenti.
Esaminando il cambio della guardia che si verificò tra il 1500 e il 1800, possiamo sperare di fare luce sulla prossima fase di svolta, che potrebbe cambiare il mondo in modo altrettanto profondo.
Uno sguardo storico alla nascita dell’epoca moderna ci permetterà di comprendere più a fondo come e perché cambia la distribuzione del potere su scala globale, oltre che di capire se le attuali potenze emergenti calcheranno o meno le tracce di quelle occidentali. L’ascesa dell’Occidente ha seguito uno schema che oggi si sta ripetendo ancora una volta? I paesi emergenti si stanno dunque avviando su un percorso di convergenza politica, mentre la modernizzazione continua ad avanzare? Oppure la parabola dell’Occidente rappresenta un fenomeno unico e irripetibile, il prodotto di fattori politici, socioeconomici e religiosi non replicabili in altri tempi e luoghi? Se così fosse il mondo del futuro sarà caratterizzato da molteplici versioni della modernità e da un ordine internazionale non solo multipolare, ma anche politicamente plurale. … SEGUE …
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