Recensione
di Vincenzo Napolitano
“I
diavoli”, sono questi che governano la finanza mondiale ? Sono questi che, spostando enormi capitali da una parte all’altra del mondo, fanno arricchire sempre di più i soliti noti, impoverendo sempre di più intere generazioni?
Lo fanno solo per avere un enorme potere economico o lo fanno perché, spinti da spirito patriottico, vogliono far dominare la loro patria sulle altre ?
Una volta si facevano le guerre, ora con un semplice clik sul computer si fanno più danni che mai!
L’ultima crisi mondiale del 2008, ha distrutto intere Nazioni come .. Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Italia. Tutto questo perché? Ricordiamo che i Diavoli sono tutti gli operatori di “Alta Finanza” che, organizzati in una rete di meeting segreti e non, convegni internazionali, incontri privati finalizzati al creare contatti utili, collaborati da personale altamente qualificato e selezionato, riescono a tessere le loro spregiudicate trame per incidere sull’economia dei vari paesi del mondo.
L’autore, Guido Maria Brera, chief investment officer di una importante Società di gestione patrimoniale, seppure in forma romanzata, ci ha rappresentato la realtà economica mondiale dell’ultimo decennio mettendo in risalto che la politica ha abdicato al potere economico ! Ciò ha determinato la depressione economica di un paese rispetto ad un altro e sovvertito i preesistenti equilibri. Per il futuro ? … si vedrà !
Vincenzo Napolitano
1 commento:
Il mondo della Finanza, di per sé, incute spavento e timore. Pur nella forma romanzata del libro di Guido Maria Brera, mantiene questo aspetto di “mostro incombente” ! Perciò, la lettura di questo Romanzo mi ha lasciato un senso di profonda inquietudine… Sono praticati in esso giochi grandi quanto subdoli, noti o cmq. compresi da pochi, ma che si ripercuotono nella vita di tanti … V. es. stralcio a pag. 152 a proposito di una conversazione tra Bruno e Massimo all’aereoporto di Londra .. “ (Bruno)… con un piccolo bloc notes e una stilografica aveva detto: “”Vorremmo che lavorassi con noi. Fai tu la cifra”” . Massimo aveva preso la penna e scritto qualcosa sul blocco. Quindi l’aveva restituito a Bruno. L’altro non si era scomposto vedendo la cifra. “”Purtroppo, questa, non è nelle nostre disponibilità “” aveva detto scrollando le spalle. Sembrava dispiaciuto. “Capiterà, Bruno. Prima o poi lavoreremo insieme” aveva risposto Massimo gettando un’ultima occhiata allo zero sbarrato sul foglio. Era finita lì, non ci sarebbe mai stata l’occasione di lavorare insieme. Ma da quel momento erano diventati amici… (segue)
“”Ti voglio bene, Massimo. E ho un debito di riconoscenza nei tuoi confronti. “” Bruno si passa una mano sulla fronte. In quel momento qualcosa sembra sciogliersi nella rigidità del suo autocontrollo. “”Voglio essere chiaro: non solo non l’avrei fatto, ma sto per fare esattamente il contrario. Ci stiamo muovendo .. “” un’esitazione, un attimo di silenzio. “” Nella direzione opposta. “” “Intendi a Est? “ “” Come al solito dipende da dove guardi. “” Bruno abbassa la voce. “”Quello che sto per dirti è davvero riservato, Massimo. Potrei farmi molto male se si sapesse in giro che ne stiamo parlando … “” Si guarda intorno per un attimo, poi riprende. “”C’è un grattacielo a Midtown Manhattan, e il tredicesimo piano di quel grattacielo è completamente vuoto. Il terzo mercoledì di ogni mese, là si incontrano i vertici delle più importanti banche d’affari e alcuni uomini della Fed. Non si prendono delle vere e proprie decisioni. Non pensare a una cupola. Comunque è come guardare in una sfera di cristallo. Si vede il futuro. E la sfera dice che tu hai capito tutto, ma hai fatto la scelta sbagliata. “” “Non credevo che fossimo arrivati a questo punto” “”E non abbiamo ancora visto niente. “” Un silenzio pesante cala tra i due. Massimo avverte una morsa allo stomaco. “”Cosa sai dello sbarco in Normandia? “” La voce di Bruno è tornata normale. “Che c’entra adesso? “ ..(segue)
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