- Remake-
VOCEfuori campo (promoter) ..La storia inizia nella Napoli del dopoguerra, negli anni 50,
quando, in un quartiere popolare di periferia, 2 ragazzine, compagne di scuola
alle elementari, incominciano a intrecciare la loro amicizia e le loro vite
insieme a tanti altri personaggi di quell’ambiente. Elena Greco, detta Lenuccia
o anche Lenù, è figlia di un usciere del Comune e, nel romanzo, “parla in prima
persona” perché sta appunto “riscrivendo tutta la storia” che l’ha vista
crescere insieme alla sua “amica geniale” Raffaella Cerullo,detta anche Lina e,
da Elena solo chiamata Lila, e Lila è
figlia di uno scarparo.
MA CONOSCIAMOLE un po’
LILA ed ELENA, … a cominciare dalla loro INFANZIA ….. (Leggono Maria e Loreta … da p.50” ci
vedevamo in cortile sempre più spesso” …
a p. 52 “se l’è messe nella borsa nera”
)VOCEfuori campo .. Elena,quindi, faceva molte cose senza convinzione. Lila, invece, già da piccola, era “la determinazione assoluta”. Erano però, entrambe, condizionate dagli eventi “prima”di loro. Temevano, ad es., don Achille, pur non avendolo mai visto. Elena racconta …. (Legge Mara “A quei tempi ci succedeva di tutto in casa e fuori, eppure non ho mai pensato che la vita che c’era capitata fosse particolarmente brutta. La vita era così e basta, crescevamo con l’obbligo di renderla difficile agli altri prima che gli altri la rendessero difficile a noi. Certo che mi sarebbero piaciuti i modi gentili che predicavano la maestra e il Parroco, ma sentivo che quei modi non erano adatti al ns. rione, anche se eri femmina. I maschi diventavano furiosi di continuo, ma alla fine si calmavano, mentre le femmine, all’apparenza silenziose e accomodanti, quando si arrabbiavano andavano fino in fondo alle loro furie. Anche a scuola eravamo spronati alla competizione, un po’ tutti” ……
VOCEfuori campo ( Leggono Maria Cristina e Margherita .. da pag.42 “ se invece risultavo seconda dopo Lila” .. a pag.44 “Lila era troppo x chiunque” )
VOCEfuori campo .. La sua prontezza mentale sapeva di “morso letale” e nell’aspetto era sempre “arruffata, sporca, con croste a ginocchia e gomiti”e con gli occhi grandi e vivissimi che diventavano fessure, prima di ogni risposta brillante, uno sguardo non solo poco infantile, ma forse non umano. Ogni suo movimento comunicava che farle del male non serviva perché, comunque si fossero messe le cose, lei avrebbe trovato il modo di fartene di più. Per questo ce l’avevano con lei sia le femmine che i maschi. Più o meno in questo clima passarono quegli anni dell’infanzia finchè …. Verso la fine della 5° elementare la maestra comunicò ai rispettivi genitori che “Lila ed Elena erano fatte per continuare a studiare”: I genitori di Elena, pur titubanti per via dei soldi, alla fine decisero di farle fare l’esame. I genitori di Lila invece dissero di no, anche alle insistenze della insegnante e del direttore .. ma Lila disse poi ad Elena, col suo solito tono che …. tanto, l’esame lo avrebbe fatto lo stesso! Comunque, proprio poco prima dell’esame di licenza elementare, Lila spinse Elena a fare un’altra delle tante cose che da sola non avrebbe mai avuto il coraggio di fare: da sole, andare a vedere il mare! ( Legge CarmelaG. .. da pag. 68”Decidemmo di non andare a scuola”… a p. 75 “tutt’e due le cose”) ……
( Il “remake” è proseguito
con queste modalità fino alla fine del racconto, con l’intervento come Lettori
di tutti i componenti del Gruppo
presenti all’Incontro di Lettura Condivisa a Villa Cerillo del 31 maggio ’13.
E’ anche da precisare che
il termine è qui inteso, senza alcuna altra pretesa, semplicemente come
“rifacimento o meglio rivisitazione del testo”, in una alternanza di riassunti
e pagine scelte dai lettori stessi.)(Promoter A.Mazza)
1 commento:
L a formula del Remake è un modo molto gradevole per tutti (lettori o solo ascoltatori) per rivisitare un libro intero sia pur in maniera condensata !
Può essere, quindi, approntato da un Gruppo …. “se si riesce a cooperare bene tutti insieme” e si possono quindi affrontare anche testi più corposi o impegnativi come abbiamo fatto anche ad es. con “ I Promessi Sposi” o come abbiamo ancora “in cantiere” con “Villa Metaphora”di ben 1000 pagine!
Può anche essere frutto del lavoro di una sola persona che, una volta terminato di leggere un libro, desideri farlo conoscere e condividerlo con altri. In tal caso avrà avuto l’accortenza, durante la sua lettura, di “segnarsi prima, a parte, le pagine scelte” (cioè secondo lei meritevoli di essere rilette ad alta voce), curando poi di raccordarle tra loro con “scorrevoli riassunti” degli eventi intercorsi per la migliore comprensione delle stesse pagine nonché dell’intera storia.
E’ un bell’esercizio per la mente, credo, utile alla pari delle “parole incrociate”, del “paroliamo” o di altri giochi similari…. Si deve solo aver voglia di cimentarsi e non avvilirsi se non si ottengono subito i risultati sperati. “Chi fravica e sfravica – diceva mia nonna – nun perd’ mai tiemp !
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