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giovedì 31 gennaio 2013

L’EGOISMO E’ FINITO di Antonio Galdo


Recensione di Giusy alias Garbina

Sottotitolo del libro è "La nuova civiltà dello stare insieme".
Aristotele diceva “ Non si può essere felici da soli”. E questo è un libro sull’amore, su quella parte di noi che ha bisogno dell’altro.
Per troppo tempo tutto è ruotato intorno all’”Io” escludendo il “Noi” e l’egoismo è diventata la principale leva dei nostri comportamenti . Ma l’egoismo non può funzionare e sembra aver concluso il suo periodo di illusione; la ricerca del  benessere individuale, la ricchezza, l’accumulo sicuramente aumentano le distanze con gli altri e ci portano ad essere più soli.
Secondo Antonio Galdo stiamo tornando a stare insieme, ad essere una comunità, a declinare un “noi” dopo decenni di declinazione dell’”io”, a sentire l’altro come parte importante, ad avere la necessità di comunicare non solo attraverso il web, ad avere il bisogno di cooperare.

Il ritorno ad un’idea di comunità, di relazione tra le persone è visto attraverso diversi punti di osservazione. Il libro infatti  si divide in quattro capitoli per diversi argomenti  : la mobilità urbana, i nuovi modi per condividere gli spazi urbani e le nuove idee per abitare in modo sostenibile, parla di scambio e baratto e di capitalismo cooperativo. In questi ambiti vengono descritti i cambiamenti che già sono in atto e che quindi sono già stati resi possibili.
E’ un libro che “pensa positivo”, che fa venire la voglia di agire e di non piangersi addosso. Il cambiamento non può essere solo delegato ad altri, il nuovo modo della convivenza civile va ricercato in ognuno di noi .
Antonio  Galdo è scrittore e giornalista editorialista per Il Mattino, Il Messaggero, Corriere Adriatico, Panorama. Ha pubblicato numerosi libri su problemi sociali ed è direttore di un interessante portale www.nonsprecare.it.
E’ di dicembre 2012 il libro  “L’egoismo è finito: quindi riporta dati recentissimi. La nuova civiltà dello stare insieme”è stato l’argomento di  quattro puntate del programma “Passioni” trasmesso su radio 3 scaricabili in Podcast.

Panoramica dei Contenuti:
“La città è luogo di convivenza ma  allo stesso tempo anche di solitudine” e la mobilità urbana può allontanare oppure facilitare la comunità. Galdo ci descrive alcuni esempi di smart city (città intelligenti) in cui sono stati messi  in atto cambiamenti della mobilità urbana aventi la finalità di far avvicinare gli uomini e non separarli; dà spunti su come organizzare le città del futuro. (Paragr. : “La città di tutti”- “caso Zurigo”- “Ferrara, vivere a pedali”- “Una mobilità gentile”- “ Torna il Villaggio”) .
“ Lo scambio è un gesto semplice che rafforza i legami nella comunità”dice Galdo Si scambia tutto : oggetti, saperi, tempo, ed il web facilita questi contatti. Numerosi sono i siti che contano milioni di iscritti nel mondo. Ci si scambia oggetti (freecycle, Sugar, zerorelativo.it), ospitalità (couchsurfing), passaggi in auto (Zipcar, blablacar.it). vacanze in cambio di lavoro (bbaratto.it).  (Paragrf. : “Scambio e non solo possesso”- “Lavoro e Welfare le nuove reti”- “Lo stato sociale fai- da- te”- “Ted:idee da condividere”- “Siamo tutti soci di un’invenzione”.)
“Capitalismo cooperativo”, secondo Galdo è un felice  ritorno al passato in cui i vecchi luoghi dello stare insieme ( famiglia, ambiente lavorativo,piazza, partito, parrocchia) acquistano nuova vita. Stanno emergendo esperienze significative di coworking (Talent Garden.it) nella consapevolezza che insieme è possibile superare i momenti di grande crisi laddove è molto più difficile se non impossibile affrontarli da soli. (Paragrf.: “Capitalismo cooperativo”- “Le famiglie sostenibili”- “una rete per l’Alzheimer”).
Grazie alla scelta di condividere, molte persone hanno potuto realizzare il sogno di un’abitazione ricreando un nuovo modo di vivere insieme. Vengono citati i quartieri di Vauban ( Friburgo) , Follonica ( il condominio più ecologico d’Italia), esempi di condomìni per donne sole ed anziane realizzati a Londra e a Milano e a Torino dove  un gruppo di famiglie hanno acquistato, ristrutturato  e diviso un vecchio palazzo. Questa nuova voglia di comunità porta a condividere spazi comuni: servizi, palestra, biblioteca.
Le biblioteche stanno risorgendo in molte città come luoghi di aggregazione, grazie a volontari, recuperando vecchi spazi abbandonati che ritrovano nuova vita e da cui nascono nuove opportunità di condivisione. Questa è anche l’idea che ha fatto sorgere in molte città, tra cui a Roma nel quartiere Garbatella, i “community gardens”, gli orti rionali,  terreni tolti all’incuria ed alla speculazione edilizia e trasformati in luoghi di forte aggregazione sociale.
Paragrf.:”il condominio senza risse”- “Chi ci prova con il Cohousing”- “la civiltà dell’orto”- “grattaverdi a New York”).
Insomma,  Galdo, con questo testo-reportage, dimostra che il cambiamento ed un nuovo modo di vivere  e di “convivere” è possibile, basta volerlo!
(Giusy alias Garbina)

Dal WEB: *C'è qualcosa che si muove, anche in anni di crisi e di recessione come questi. I sintomi di un cambiamento, per quanto incompleto e non ancora ben organizzato, sono già visibili. Sono i paradigmi di una nuova società che crede nella condivisione, nell'uso consapevole al posto del possesso, nello scambio creativo contro l'acquisto compulsivo, nella solidarietà, nella vita comunitaria. Quella che propone Antonio Galdo, in questo testo originale e attualissimo, è una civiltà dello stare insieme, non un modello utopico di economia in risposta alla crisi, ma un nuovo mondo, un futuro in cui le persone si uniscano e condividano, dividano affinché tutti abbiano qualcosa, in un "made in Italy" degno di essere esportato in tutto il mondo.http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=888034
http://www.nonsprecare.it/news/l-egoismo-finito-rete-per-alzheimer.html (con brano tratto dal libro di Galdo)
http://www.sulromanzo.it/blog/l-egoismo-e-finito-di-antonio-galdo

Ecco un riepilogo di Link riportati sul libro stesso:
www.coabitare.org
www.cohousingnumerozero.org
www.fermentiditerra.it
www.romafutura.org/ambiente-e-altra-economia/le-eutorte
www.zappataromana.net
www.airbnb.com
www.banthebottle.net
www.couchsurfing.org
www.famigliasostenibile.it
www.freecycle.org
www.kickstarter.com
www.neighborgoods.net
www.onion-union.com
www.sharesomesugar.com
www.ted.com
www.thredup.com
www.zerorelativo.it
www.zipcar.com
www.alzheimer-aima.it
www.coworking-project.com
www.talentgarden.it

9 commenti:

Anonimo ha detto...

un'ottima illustrazione del libro....che fa appunto davvero venir voglia di agire, iniziando dalla vita d tutti i giorni. Galdo ci fornisce degli esempi concreti che possono servire come spinta al fare insieme...anche per chi è sfiduciato nel credere ad una possibilità di cambiamento. se vogliamo possiamo salvarci, ma per farlo dobbiamo metterci in gioco ed agire!
claudia

Marzullann ha detto...

E’ auspicabile e possibile “una società migliore” ma nella consapevolezza che conta molto la “cultura (sostanziale e concettuale non formale e titolata) e la crescita morale e psicologica di ogni individuo. È quindi una impresa faticosa a realizzarsi … così come “la Democrazia” … ma rappresenta l’unica strada per “salvare l’UOMO e la sua humanitas”…
Si scorgono effettivamente anche intorno alla piccola realtà di ognuno di noi segnali premonitori di un “cambiamento in atto”… fateci caso e segnalateli !
Per quel che mi riguarda considero, ad es., una iniziativa in tal senso la stessa ns.”Università Popolare dei Campi Flegrei Rosanna Cafaro” e le attività annesse che da essa si stanno sviluppando come ad es.  la stessa “Lettura condivisa”.. e tutte le altre comprese nel progetto.
Ho trovato questo piccolo testo di Antonio Galdo una grande “ luce di speranza” nel buio che, a livello generale, sta caratterizzando il panorama socio-economico mondiale.
Ho particolarmente gradito il paragrafo “ Stare insieme in biblioteca” : Anche Antonella Agnoli ha costruito la sua battaglia per una nuova civiltà dello stare insieme sulla leva di un bene individuale che può essere condiviso: la lettura. La biblioteca come luogo per ricostruire comunità, unire abitudini, desideri e generazioni. … In un paese come l’Italia, dove solo un cittadino su tre acquista almeno un libro all’anno, .. è un’utopìa …. Ma Antonella di biblioteche pubbliche ne ha già dirette alcune e poi si è messa in testa di seminarle ovunque “in una versione moderna”, completamente diversa rispetto ai luoghi della conservazione dei libri riservati agli studiosi, ai ricercatori, agli studenti “in concentrazione”. Con un libro, “Caro sindaco, parliamo di biblioteche”, la Agnoli ha sfidato gli amministratori locali a non restare prigionieri della mancanza di risorse e a investire, come fosse un servizio pubblico essenziale, in un nuovo format di biblioteche. Spazi ricavati da edifici e locali fuori uso, tenuti in vita da bibliotecari e volontari, con l’idea di offrire al pubblico libri, giornali, caffè, Internet, corsi di lingua, … affittate la sera per un compleanno, una festa etc.etc…. “biblioteche che vivono e creano comunità, voglia di stare insieme, stimolo al desiderio d’incontrarsi”.

Marzullann ha detto...

“Segnali” di questo “vento di cambiamento”:
http://www.facebook.com/RipartiamoDalleIdee
“Economia Felice” di Carlo Carzan e Sonia Scalco, fondatori dell’associazione palermitana “Così per gioco”.
Per educare i bambini ad uno stile di vita consapevole … per riflettere insieme e fare crescere la consapevolezza che il futuro di questo pianeta è nelle loro mani.
http://www.lameridiana.it/SchedeDettaglio/DettaglioPubblicazione/tabid/61/Default.aspx?isbn=9788861532953

http://cortocircuitoflegreo.blogspot.com

Anonimo ha detto...

La letteratura giornalistica e sociologica è sempre più ricca di analisi e riflessioni che enfattizzano le nuove forme della solidarietà sociale e la presunta “fine” delle condotte egoistiche e individualistiche. Questo tipo di letteratura individua certamente qualcosa di vero, e – come si evince dal lavoro di Galdo – vi sarebbero anche alcuni indicatori sociali su questo nuovo “trend”. Ma si tratta, mi rincresce dirlo, di un “trend” alquanto debole. Il mondo intero, infatti, è “a riserva” di forti valori, di orientamenti ideali e di coesioni sociali. E – ahimè – la letteratura giornalistica e sociologica è molto chiara su questo punto, come ha messo in luce un recente saggio di Vincenzo Cesareo e Italo Vaccarini, “L’era del narcisismo” (FrancoAngeli Editore). Vi sono alcuni individui e gruppi di individui (associazioni, organizzazioni no profit, ecc.) che sicuramente tengono premuto il piede sull’acceleratore perché la macchina della solidarietà sociale riparti e dia nuova linfa a tutto il sistema; ma vi sono altri individui e gruppi sociali che tengono premuto il piede sul freno, unicamente interessati a se stessi, depotenziando così i legami sociali e scoraggiando coloro che cercano di andare al di là del proprio ego. L’egoismo non è finito, insomma. Ma colgo ugualmente bene il messaggio di Galdo, se non altro perché può rappresentare un’iniezione di ottimismo e di fiducia in un mondo depresso ed esasperatamente individualistico.
Angelo Volpe
Seconda Università degli Studi di Napoli

Anonimo ha detto...

… certo L’egoismo è nella natura umana , perciò non potrà mai finire veramente, … ritrovare valori, rinnovare l’etica, è dura ma a quei singoli o gruppi che fanno prevalere un “ego cupo” è auspicabile ed è possibile si possano contrapporre altrettanti singoli o gruppi con “ego solare”… è l’eterna lotta tra il Male e il Bene … è la storia della umanità …

Anonimo ha detto...

La biblioteca di condominio- 1000 per l'intero quartiere - Milano
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/02/02/foto/la_biblioteca_di_condominio_mille_libri_per_l_intero_quartiere-51793982/1/?ref=fbpr

Anonimo ha detto...

... chiudiamo il cerchio .... nel nostro giardino !
http://it.rimagina.com/d256WI1-compost-imitiamo-natura

Anonimo ha detto...

W LA BICI !
http://www.bicizen.it/news/il-bello-d-essere-donne-in-bicicletta/

A. Mazza ha detto...

http://www.ted.com/talks/lang/it/joan_halifax.html?source=facebook#.UueTLjPLrlL.facebook Joan Halifax: La compassione e il vero significato dell’empatia . Bellissimo ! e N.B. sulla sinistra si nota scritto in grande TED! sta per "Technology, entertain-ment and design, e si traduce in una conferenza attorno a un'idea, che non può durare più di 18 minuti. Lingresso nel circuito è molto selettivo, ma se la tua intuizione è quella giusta e riesci a presentarla bene - e lo decide il pubblico- hai svoltato. ….. L'inventore della TED, con il suo slogan "Idee che meritano di essere condivise" è stato Richard Saul Wurman, un vulcanico designer americano. Il biglietto d'ingresso per partecipare dal vivo è di 3500 dollari a spettatore ! Il marchio della TED è stato poi acquistato da Chris Anderson, editore britannico, che ha a dismisura propagato questi eventi TED, in franchising con il marchio TEDX ... migliaia in tutto il mondo ..praticamente se ne svolge uno al giorno in qualche angolo del pianeta !
(da “L’egoismo è finito” di Antonio Galdo –Einaudi pp.81-82-83 )