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lunedì 15 ottobre 2012

LA GRANDE FESTA di Dacia Maraini


Leggere questo testo, a settembre scorso,  è stato quasi uno sbocco naturale  dopo una serie di lutti intervenuti, in quel periodo, nell’ambito delle ns. conoscenze.
Mi è venuto spontaneo proporre  l’attraversamento di un tema così arduo e doloroso, confidando proprio sull’aiuto ed il conforto che ci derivava dall’essere “insieme”.  La Condivisione, infatti,  fa  procedere, quasi tenendosi per mano  e con  le giuste parole, suggerite or da una or da un’altra, fino … al centro della tematica presentata dal romanzo stesso.
Ascoltare, con l’alternanza delle nostre voci, il racconto della Maraini ..sulla sua infanzia, i suoi cari, i compagni di vita e gli amici che ancora sente presenti, vicino a sé, pur non essendoci più, è stato un bel confronto con le emozioni legate ai ns. cari defunti, alla rielaborazione dei ns. lutti.
Esprimere il ns. sentire, rapportarlo a quello degli altri e dell’autrice stessa, è stato uno “svelenire spontaneo del ns. dolore” da perdita e/o assenza.
Personalmente ho trovato questa lettura gradevolmente nostalgica e confortante per quanto affermato dalla Maraini stessa:Solo le storie sono capaci di colmare gli squarci del dolore. Solo le storie ci aiutano a sopravvivere”.
Ritengo un bel finale, correlato alla lettura di questo libro, la poesia di Claudio Damiani.. Che bello che non siamo eterni .. Che bello che questo tempo è come tutti gli altri tempi ….
http://www.ilsussidiario.net/News/L-odore-dei-limoni/2010/10/29/LETTURE-Che-bello-che-non-siamo-eterni-la-via-dello-stupore-di-Claudio-Damiani/122945
http://www.daciamaraini.it/index.htm  
(Marzullann)
DalWEB: Da anni Dacia Maraini lavora a un libro che rifletta sul senso dell’uomo e sul suo passaggio nel mondo. Un libro in cui il passato si intrecci al presente. Un libro che accolga le persone care che hanno segnato la sua vita con l’amore dato e ricevuto, e oggi continuano a vivere nel “giardino dei pensieri lontani”: la sorella Yuki, il padre Fosco, il grande amore Alberto Moravia, il carissimo amico Pier Paolo Pasolini, l’ultimo compagno Giuseppe Moretti, rapito troppo giovane da una malattia crudele. Un libro intenso e appassionato che mescola affetti privati e pubblici, in cui la memoria diventa l’occasione per comprendere quanto siano unici e speciali i doni che ci vengono fatti dalle persone che amiamo. Perché chi non c’è più ha sempre qualcosa da dirci.

E ancora: la grande festa ? è la morte. Dacia Maraini sceglie un titolo forte per affrontare con la vis letteraria necessaria il tema tabù della società occidentale: la morte. In altre civiltà il passaggio dalla vita alla morte era vissuto come una festa dalla comunità (http://www.antika.it/0010312_riti-funerari-in-epoca-romana.html   ). Un tema difficilissimo, l’elaborazione del lutto, affrontato con una scrittura intensa ma leggera,che spoglia il dolore della pesantezza occidentale al punto che entriamo nel libro e man mano che scorrono (veloci) le pagine, ci sentiamo liberati dall’angoscia della morte.
(Daniele Velia di Billy, il vizio di leggere )
http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/5548_la_grande_festa_maraini.html
e ancora dalWEB:
È un linguaggio profondo e complesso quello con cui ci parlano coloro che abbiamo amato e non sono più con noi, ineffabile come il paese che abitano. I sogni e i ricordi sono il solo passaggio per questo luogo in cui le epoche della vita si confondono, "un'isola sospesa sulle acque, dai contorni sfumati e frastagliati". Così, attraverso il filtro essenziale della memoria e del sogno, Dacia Maraini ci racconta in questo libro intenso e intimo come Bagheria coloro che ha amato, che l'hanno amata e che vivono ora solo attraverso i ricordi.
Perché il racconto ha il potere di accogliere e abbracciare come in una grande festa le persone amate, restituendo al momento della fine, che oggi sempre più si tende a negare, a nascondere, quel sentimento estremo di bellezza e consolazione che gli è proprio. Dacia Maraini ci regala una storia sincera e struggente, un ritratto memorabile di sé che mescola affetti privati e pubblici, felicità e dolore. Un libro capace di emozioni rare, forte di una vita vissuta fino in fondo e del coraggio della narrazione della maggiore scrittrice italiana.
http://www.daciamaraini.com/tools/maraini-2.shtml
http://www.storiedilibri.it/la-grande-festa-di-dacia-maraini
http://www.sololibri.net/La-grande-festa-Dacia-Maraini.html
http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/romanzi/la-grande-festa/

3 commenti:

marzullann ha detto...

….Il Miracolo di Santa Odilia , libro di Laura Mancinelli di cui parla la Dacia Maraini: http://doc.studenti.it/scheda-libro/generale/miracolo-santa-odilia-laura-mancinelli.html

Di Meo Anna ha detto...

Cos'è la gioventù?la Dacia ricorda...cos'è la morte? Una grande festa;perchè chi vive di ricordi e rimane in cuor suo giovane non può che affrontare la morte come una grande festa.Un autobiografia cruda ma nello stesso tempo leggera come leggera è la vita.

carolina ha detto...

Di amori ,di affetti,di malattie e di addii,appunti,ricordi di una vita...e attraverso questi,ricerca del significato di questo nostro passaggio sulla terra.Riflessioni sui
vari rituali che ne accompagnano la conclusione,su come,cioè, salutiamo chi va via per sempre. Aspetti pubblici e privati di un dolore analizzati e raccontati con sorprendente serenità.