Sottotitolo

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martedì 12 giugno 2012

Letture in Gruppo- Bilancio 2012


Sottotitolo: avventure e disavventure di una promotrice x caso

Mi sono ritrovata davvero x caso promotrice di …. Un Gruppo di Lettura !
Mi è stata offerta l’opportunità e ..  l’ho colta !
La lettura ad Alta Voce, in genere, è praticata con varie modalità, spazia da quella di tipo “interpretativo-teatrale” o magari “critico-letteraria” finanche a quella di tipo  “culturale-filosofico” .
Per quanto mi riguarda, invece, desideravo leggere narrativa contemporanea ad alta voce con altre persone perché,  in altra occasione, avevo già sperimentato che in tal modo, … si stava bene insieme e  si facilitavano le relazioni tra le persone più diverse. Leggendo insieme, infatti, ed esprimendo le emozioni che ne scaturiscono, nascono inoltre  spunti di riflessione su tante problematiche che, in fondo, accomunano un po’ tutti. Ecco quindi il benessere aggiunto della Condivisione … che è dato dal sentire accolto “il proprio sentire”anche se non è percepito parimenti dall’altro. In effetti anche quando ci si incontra solo per fare 2 chiacchiere si finisce sempre poi col raccontarsi e spesso con l’ elencare una serie di eventi o di accadimenti della propria vita e la cosa non sempre è gradita “all’ascoltatore di turno”.. “siamo pieni” di storie di tutti i giorni al punto che .. “non ascoltiamo più”.. tutti parliamo ma ascoltiamo poco o nulla ( ci fermiamo alla superficie, alle cd. comunicazioni di servizio!).
Leggere, invece, un romanzo di uno scrittore più o meno conosciuto e che possibilmente ci è gradito, è un “racconto speciale”che fa quindi più presa su noi ed in qualche modo ci cattura e arriva, magari indirettamente, fino ai ns. più profondi interrogativi, dando spesso anche delle risposte!
Ecco quindi il benessere ….  che si genera per tutti: si condividono le emozioni (suscitate da quel racconto prescelto come lettura), pur vivendone ciascuno l’onda emotiva interiormente a proprio modo.  In effetti, la lettura Condivisa ad Alta Voce, così proposta, diventa una “esperienza di vita”, un vero e proprio percorso di conoscenza di sé e degli altri, un percorso a volte scorrevole ed a volte .. ad ostacoli J .. con anche qualche “incidente”, ma sta alla maturità delle parti trarne le conclusioni o, meglio ancora,  il superamento !
Dopo un anno di lavoro -e sottolineo- “in Gruppo e del Gruppo”… ecco il bilancio di quest’anno:
Presso la scuola Gramsci,  abbiamo letto insieme ad alta voce e integralmente 3 testi … Ogni cosa alla sua stagione di Enzo Bianchi,Come per se stessa mossa di Ernesto Salemme e Dieci Donne di Marcela Serrano. Inoltre, parte insieme,  parte ciascuno per conto proprio, abbiamo letto anche Nessuno si salva da solo di Margaret Mazzantini, I racconti di Giosafatte e del suo settimo nipote di Rosso Capuano, Sebeto di Mimmo Grasso, Il mare e il cuore emozioni di Assunta Esposito.
A Villa Cerillo,invece, negli incontri dell’ultimo venerdì di ogni mese, abbiamo condiviso in una modalità diversa tantissime poesie,racconti, passi anche inediti, i  più  vari e di ogni genere, sempre alternandoci  come lettori”, ed inoltre, “per quest’anno”,  abbiamo ospitato ogni volta, seppur nello spazio limitato di 1 ora, alcuni Autori! Dopo le giovani poetesse, Ersilia Anna Petillo e Michela Orsini, che hanno tenuto a battesimo questi appuntamenti a Villa Cerillo, abbiamo avuto il piacere di avere come Ospiti,nell’ordine, Rosso Capuano, Mimmo Grasso, Ernesto Salemme, Francesco Pisano e Assunta Esposito. Negli ultimi due incontri, poi,  sono stati “Ospiti I Nostri Ricordi”: l’ uno su Michele Sovente,come poeta ma soprattutto come persona grazie anche alla testimonianza dell’amico Rosso Capuano; l’altro sul Manzoni,  con una sentita, ampia e corale  rivisitazione di tutto il romanzo de”I Promessi Sposi” (seppur in sole 3 ore) !
L’apice emozionale di questa esperienza, almeno per me, è stato poi raggiunto in occasione della “Finale dei corsi”della “Univ.Pop.dei Campi Flegrei Rosanna Cafaro che si è tenuta nella sala Ostrichina del Complesso Vanvitelliano del Fusaro, il 7 giugno scorso.
Tale occasione, in pratica, è stata  “una bella festa- saggio di tutte le attività espletate nell’anno a cominciare dai manufatti, tutti molto accurati e originali, in legno e ceramica, ricami, uncinetto, pitture su stoffa, monili di bijouterie e oggettistica varia nonchè le performing arts presentate dai Gruppi, nell’ordine di esibizione, di Ballo Popolare, di Teatro,  di Storia etno-antropologica dei Campi Flegrei, di Tedesco, Sociologia e quant’altro, oltre ovviamente … J .. il Cantuccio Letterario !... a tal proposito devo premettere che sapevo della “disponibilità di taluni ad esprimersi ad alta voce,pur se in pubblico (una vera impresa x chi non è abituato !), ma ignoravo “il contenuto”dei loro interventi che passo integralmente a pubblicare qui di seguito ( con l’ aggiunta anche di un paio preparati da“impediti a venire” all’ultimo momento) :
-Tarzan ritrova, ad un certo momento della sua vita, la capanna in cui erano vissuti i suoi genitori, vittime di un naufragio. E in essa rinviene, fra tante altre cose, dei libri e un sillabario. Ben presto la sua attenzione fu attratta dai libri, che pareva esercitassero su lui una suggestione strana e potente; l’enigma dei libri e del loro perché lo distraeva quasi del tutto da qualunque altra cosa. A vederlo così accoccolato sopra la tavola, la piccola persona abbronzata china sul libro stretto fra le mani agili e forti, la chioma pendente sulla bella fronte e sugli occhi intelligenti e vivi, Tarzan delle scimmie, il piccolo uomo preistorico, era una figura commovente e promettente; era l’umanità primitiva che, brancolando nella notte dell’ignoranza, cerca la luce del sapere. (Da Tarzan delle scimmie di Edgar Rice Burroughs-lettrice Livia G.)
-Mia nonna mi insegnò a leggere.Mia nonna mi mostrò i libri e mi trasmise il suo amore per loro. Non ebbi scelta , fu la sua eredità. Mia nonna mi disse che con i libri non mi sarei mai sentita sola. Mi insegnò ad aver cura dei miei occhi fino a farmi sentire padrona del luogo più prezioso, più limpido.Mi spiegò che se mai mi fosse venuto meno l’udito, non sarebbe stata una grave perdita, tutto quello che valeva la pena ascoltare, era già stato scritto e l’avrei potuto riscattare con gli occhi. Mi disse che , se mi fosse mancata la voce, non sarebbe stata la fine del mondo. Poi tralasciando eventuali carenze  all’olfatto o al gusto, mia nonna mi disse che se mai fossi stata colpita dalla sordità o dal mutismo, non mi sarei dovuta preoccupare, perché l’unica totale mutilazione , era la cecità. Dovevo prendermi cura dei miei occhi. Solo con quelli avrei potuto leggere.Solo quelli mi avrebbero salvato dalla solitudine. (Da Il tempo di Blanca di Marcela Serrano-lettrice CarmelaG.)…Ndr….in parte sbagliava la nonna (lettrice solipsista)! .. sono importanti tutti i sensi.. e cmq. è ugualmente valido “apprendere ascoltando “ (Lettura ad alta voce come dalla radio) o “vedendo” (cinema, teatro o TV)
-La scrittura e la lettura sono attività solitarie. Nello stesso tempo attività sociali, che non avrebbero senso se non ci fossero gli altri. Nella famosa “isola deserta” non mi porterei dietro nessun libro, visto che non ne potrei parlare con nessuno.(Peter Bichsel – lettrice CarolinaM.)
-Leggere un romanzo è un’esperienza emotiva: Il rapporto che si instaura con il libro, per le ore di lettura che richiede, è un susseguirsi di sensazioni, la vera emozione si prova quando lo si chiude e ci si guarda dentro! (Andrès Barba-lettrice MargheritaM.)
-Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi.O un giardino piantato col nostro sudore.Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà il libro o il fiore  che abbiamo piantato , noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purchè si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l’uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita.
(Da Fahrenheit 451 di Ray Bradbury- lettrice Garbina)
-Un insieme di suoni che si mescolano a voci. Un incrocio d’idee e una gran voglia di cercarsi e cercare in un libro ciò che ci fa crescere o ci manca. Un insieme di magia e un arricchimento culturale, per me rinnovo dell’anima; per accogliere altre fantasie; per sprofondare in spazi sconosciuti o cadere nella cruda realtà.
Storie vere e no. E’ bello studiarsi e studiare. Continuo ad affermare che questa esperienza mi ha aiutato.
(libero pensiero di Anna D.M.)
-Nel condividere la lettura abbiamo provato un’emozione segreta, liberandola dal silenzio delle nostre stanze, dai nostri comodini, dalle nostre poltrone. Il cantuccio è stato un momento d’incontro, di socializzazione in cui sono nate amicizie e si sono rafforzate quelle già esistenti. E tutto è stato possibile leggendo insieme libri che altrimenti sarebbero rimasti lontani dai nostri pensieri quotidiani.
( Dal web-lettrice M.CristinaA.)
-Dietro ogni libro c’e’ una somma di azioni,pensieri,inquietudini, angustie,decisioni e speranze condivise giorno per giorno,ora per ora. Ritrovare tutto questo tra le proprie mani in un oggetto di pochi centimetri,ogni volta illude e consola.
(Valentino Bompiani -lettrice Giuseppina E.).
-Non leggete come fanno i bambini per divertirvi o come gli ambiziosi per istruirvi. Leggete per vivere.
(Gustave Flaubert- lettrice Concetta S.d.L.).
-Ho cercato il riposo dappertutto ma l’ho trovato solo in un cantuccio con un piccolo libro.
(San Francesco di Sales - lettrice LoretaC.)
-Ho colto a volo l’occasione
quando nel web c’è la visione
di poter, con una iscrizione,
partecipare a qualche lezione.
E tra joga, cucina e uncinetto
pittura su stoffa, teatro e merletto
senza esitare, contenta ad oltranza,
con un’amica ho varcato la stanza
dove in un attimo, senza timore
ho conosciuto fanciulle e signore
che, con in testa, un preciso progetto
m’hann fatto partecipe di un libro già letto.
Poche parole, silenzio ed impegno
nel gruppo affiatato si nutre l’ingegno.
Chi pensava, oh mamma mia
che da arida mente nascesse poesia!?
Non è un salotto, è solo un Cantuccio
pieno di voglia di stare al calduccio.
E tra fogli, penne ed appunti
eloquiamo su temi e riassunti.
È’ presto per trarne le conclusioni
ripeto il concetto, non sono riunioni.
C’è lo scambio di idee e di valori
può capitare che qualcun si accalori,
con il buon senso e un po’ di clemenza
vien via l’astio e la divergenza.
Il nostro è un Cantuccio che vuole abbracciare
chi e’ desideroso di sempre ben fare.
Per trarne le conclusioni
un concetto vorrei ribadire
ben lieta venga la Condivisione
se la cultura puo’ far rifiorire.
(Poesia sul Cantuccio Letterario di Santina M. letta dall’autrice)
- E’ stata una esperienza entusiasmante leggere ed ascoltare in un gruppo eterogeneo ma accomunato dalla passione per  la lettura Ognuno di noi ha una o più predilezioni per generi e argomenti letterari, ma nel contesto tutti abbiamo letto e ascoltato con interesse ed emozione. Per me è stato un riscoprire anche degli aspetti culturali che mi sembravano difficili da approcciare. Grazie alla creatività, all’impegno, e alla empatia di una persona che crede profondamente nella sua iniziativa..ecco che attendiamo con gioia l’inizio dei prossimi incontri.
(Libero pensiero di MarisaB.)
-Dal nostro cantuccio: un angolo appartato dove il silenzio è rotto soltanto dalle nostre voci in racconti di storie tra il reale e l'immaginario. Credo che tutte noi del gruppo il "Cantuccio"con ansia, ogni settimana, abbiamo aspettato il venerdì pomeriggio per ritrovarci insieme. Abbiamo letto di volta in volta pagine di storie.
Nei vari commenti ci siamo infervorate nel discorso e il tempo trascorreva senza che ce ne rendessimo conto. Annamaria col tuo operato sei riuscita a tenere insieme un gruppo di persone facendoci trascorrere serenamente due ore tranquille ,distensive ,dopo sicuramente una giornata credo, per tutte abbastanza movimentata. Ad Annamaria da tutte noi un grazie di cuore.
(libero pensiero di MariaEsp,)
L’ultimo intervento è stato coronato da un “profumatissimo bouquet” dei miei fiori preferiti !
Fiori di campo e rose rosse, semplici e corpose, … come il Gruppo Splendido di cui non posso che sentirmi orgogliosa !!
Dopo questi interventi la mia emozione era alle stelle ( e si è capito pure troppo, essendomisi completamente seccata la gola, nel mio intervento successivo); Ed è perdurata perché, a fine evento, tutte insieme siamo andate al Bar e, nonostante il fresco gelato, un’altra “vampata” mi è stata regalata da una  pergamena, ben decorata ( di libri,penna,clessidra, “il piccolo principe” che tende in alto verso le stelle) una “pergamena piccola ma preziosa” (aggiungo io) perché, seppur simpaticamente, mi critica e mi fa comprendere la necessità di ritornare, ancora una volta,  su certi “nodi relazionali”che già mi hanno causato c.d.incidenti di percorso e che evidentemente non sono riuscita finora ad illustrare bene,  nel  perché si formino e nel come scioglierli.
Quindi, rifaccio cenno ad essi, sia pur brevemente,  perché utile, spero, a tutti me compresa, … per migliorare la condivisione futura. J
In sintesi, cosa mi si obbietta e mi si rimprovera, a volte?
Innanzi tutto di aver “cipiglio e lancia in resta”; di  invitare a “non esternare giudizi troppo personali”, per non tradire”il fine dell’Emiciclo”, in cui rifletter “si può e si deve”, ma che poi io stessa “riprendo a ragionar indisturbata obiettando a destra e a manca”;  di intervenire, insomma, con tono poco soft troppo e spesso,  al di là delle semplici istruzioni da dare ai nuovi venuti circa le modalità di lettura, ,.. e di contenere, invece  spesso, la voglia d’intervento e di commento degli altri !!!
In sintesi, è da premettere che, come proponente- coordinatrice, non devo solo “dare il via alla Lettura, dopo enunciatene le poche ben definite regole”;  Le maggiori difficoltà sono nella esperienza nel suo complesso perchè  “è una esperienza complessa” e la sottoscritta vi rientra, innanzitutto, alla pari degli altri (quindi, con i  limiti ed il modo di essere propri).  Ma sono, spesso, costretta a intervenire  su concetti che, indipendentemente dalla cultura e dall’ intelligenza delle persone, non sono evidentemente di facile applicazione: il mio intento è quello di evitare ciò che accade in tante trasmissioni TV dove, nonostante la validità dei conduttori e la cultura magari anche pluri-titolata degli ospiti, si sfocia spesso nella “bagarre”!
Il “fine dell’Emiciclo”è “leggere e confrontarci con le emozioni derivanti, al di là delle diversità” tra le  persone    .. quindi, esternando il “pensato o il vissuto” come emozione e cercando preferibilmente (pur partendo dall’episodio personale) di mantenersi sulle generali “ con  commenti d’Opinione”( ovvero “pareri espressi SENZA alcuna pretesa di verità assoluta,”per rivelare una IMPRESSIONE, un PENSIERO, qualcosa che è modificabile, rivalutabile, NON definitivo. Una PROPOSTA di verità, NON LA verità in persona) in una visione  del  “mondo colorato di tutta una gamma di colori”;
Se, invece,  si esprimono “commenti di Giudizio” e molto personali (e “il giudizio”, per sua definizione, è PERMANENTE , DEFINITIVO, INAPPELLABILE e ha la PRETESA di essere VERITA’ ASSOLUTA ),  in una visione del  “mondo limitato al bianco o al nero” ,  scatta, inevitabilmente, il “conflitto” con chi è di diverso parere ed opinione !
Con la Lettura Condivisa cerchiamo appunto di “superare” le diversità che, appena ci confrontiamo, escono prepotentemente fuori a trascinarci nell’ arena del conflitto che, ribadisco, sorge spontaneo e subitaneo quando ci si confronta ponendosi ognuno su una “posizione giudicante”che non vede e non vuole riconoscere che ” vi possono essere altre opinioni ” ( diverse dalla nostra) e pertanto parimenti “valide per il solo fatto che esistono” !
I “miei interventi a destra e a manca con cipiglio e lancia”, sul terreno neutro della Lettura con altri, sono volti a far comprendere certi meccanismi relazionali che sono ogni giorno ” anche “ nella ns. vita .. e si intrecciano con persone ancora più vicine e care … generando ugualmente conflitti (purtroppo e spesso) …. Non è vero? J 
La nostra esperienza, quindi, è come andare in palestra; è una opportunità di allenamento condividendo un bel libro e la storia che ci regala, oltre appunto, alle ns. emozioni così spesso contenute ma che fa così bene metter fuori, almeno indirettamente, nel contesto neutro della lettura di un buon libro!
Va da sé che, come conduttrice, devo incoraggiare ed a volte “stuzzicare” i più “resistenti o timorosi”,
laddove devo contenere gli esuberanti che vogliono magari, seppur meritevolmente, elargire  troppo il loro sapere. Infatti, questo tipo di interventi, in misura informativa, va benissimo, ma se tende all’approfondimento,  merita altri “spazi più idonei” alle specifiche culture … letterarie, mediche, artistiche e via dicendo.  Chiedo quindi venia se, da proponente e finchè sarò anche conduttrice di questa esperienza, tenderò a difendere lo spazio del (consentitemi) “ns. cantuccio letterario”  accogliendo solo idee ed interventi che non intacchino il progetto-base appena illustrato e respingendo, ovviamente, ogni tentativo di destabilizzazione dello stesso.
Anche in tale occasione, come ho fatto nella “cerimonia del 7 Giugno”, RINGRAZIO PROPRIO TUTTI … perché l’esperienza di Lettura Condivisa fatta quest’anno è stata davvero “ricca nella sua interezza”, per Tutti e per l’apporto di Tutti !
(A.Mazza J Marzullann)

1 commento:

Marzullann ha detto...

Leggo perché la vita non mi basta. (Fernando Pessoa)
Ogni ruga su i nostri volti è una storia vissuta con coraggio, orgoglio, sorriso,pianto,amore.
Sono come le parole di un libro aperto sfogliato dal tempo davanti agli occhi del mondo.(Alda Merini)
Léggere è un viaggio nello spazio, nel tempo, nella fantasia. Dalle righe di inchiostro arrivano emozioni che ci coinvolgono, ci fanno compagnia, ci fanno conoscere meglio noi stessi.
Leggere è un invito a un'altra avventura, a un'altra scoperta, un grande privilegio della nostra vita: un modo per informarci, per crescere, per conoscere il mondo.
Leggere è il cibo per la mente .... passaparola