Proposta e Recensione di Micheler:
Un autentico poema epico. Questo mi è sembrato "canale mussolini" Un'epopea che supera i limiti della prosa per farsi poesia attraversata dal racconto trasfigurato della storia, dalla forza incantata del mito, dall'umanità di personaggi di cui ti sembra di percepire odori ed umori.
E così i componenti della famiglia Peruzzi, contadini poverissimi della bassa padana hanno nomi di eroi greci, Iseo, Temistocle, Pericle e di altrettanti giganti del socialismo italiano, Adelchi, Treves, Turati, Modigliana, Bissolata.
E così la moglie di Pericle, Armida, possiede un'arnia di api che le girano intorno e modulano il loro ronzio per rivelarle il futuro.
Le vicende della famiglia si snodano dal 1904 al 1944,
dal primo trasformarsi in fascismo e squadrismo di un ramo del socialismo italiano fino al disastro della guerra, fino alla liberazione. Senza retorica, Pennacchi racconta di un fascismo che sposta i contadini Peruzzi dalla pianura padana alle paludi pontine impegnandoli nella durissima opera della bonifica che ai loro occhi appare come un grandioso gesto socialista. finalmente la terra ai contadini! E poi la guerra che travolge tutti, che spinge Armida ad una incestuosa relazione con il bellissimo nipote Paride, la guerra che distrugge il podere della famiglia e che li vede tornare sulle macerie ancora più forti, ancora più tenaci.
Ma lascio ad altri la trama che potete leggere un pò ovunque.
dal primo trasformarsi in fascismo e squadrismo di un ramo del socialismo italiano fino al disastro della guerra, fino alla liberazione. Senza retorica, Pennacchi racconta di un fascismo che sposta i contadini Peruzzi dalla pianura padana alle paludi pontine impegnandoli nella durissima opera della bonifica che ai loro occhi appare come un grandioso gesto socialista. finalmente la terra ai contadini! E poi la guerra che travolge tutti, che spinge Armida ad una incestuosa relazione con il bellissimo nipote Paride, la guerra che distrugge il podere della famiglia e che li vede tornare sulle macerie ancora più forti, ancora più tenaci.
Ma lascio ad altri la trama che potete leggere un pò ovunque.
Una notazione vorrei fare sul fatto che "canale mussolini" usa , in una comprensibilissima trascrizione, un dolcissimo dialetto veneto. All'inizio ne sono rimasto spiazzato ma poi mi ci sono talmente affezionato che, chiuso il libro, era come se avessi perso un interlocutore ed una magica musica nell'aria.
Per me di sicuro 5 OK Micheler.
Dal WEB:
Canale Mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. I suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. E una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. E poi c'è lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. La più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l'eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà.
Premio Strega 2010
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