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martedì 7 gennaio 2014

Da “Il viaggio”di L. Amodio


Un viaggio, lungo e breve
è questa vita.
Non te ne accorgi
quando sei in salita,
ma quando …
sei a metà del tuo cammino
vorresti cominciare, tutto da capo.
Il bello del mio viaggio
era in salita,
avevo fretta e non l’ho capito.
Alla partenza ...

avevo tante mete
ma poi mi sono persa nei sentieri
con il bagaglio
di tutti i miei pensieri.
Non ho guardato fuori al finestrino
e tante cose non le ho mai vedute ..
I desideri?
Son rimasti dentro.
Vorrei fermare il treno, rallentar la corsa.
Il treno della vita non si ferma,
inesorabilmente
passa il tempo.
Il sorriso di un bambino,
la luce del mattino,
il volo dei gabbiani.
Tutti i colori della vita
vorrei fermare dentro gli occhi miei
sono momenti di malinconia,
un po’ di vento e se li porta via.
Poi riprendo il viaggio,
con coraggio, quasi in allegria.
E quando sarò all’ultima stazione
sarà sera, sarò nell’infinito,
assieme agli Angeli,
più vicina a Dio.

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“Il tuo viaggio” di Paolo Della Ragione

 
Il tuo viaggio è come un fiume
che lungo il suo corso si è ingrossato:
La famiglia, i figli, i nipoti, la vita …
Io ho un ricordo di te nitido che viene da
lontano, dalla mia adolescenza.
Ero poco più di un bambino e tu arrivasti
a casa mia, quella mattina “dint’o’ recietto”
le donne di casa erano tutte eccitate;
E’ arrivata a’ nnammurata d’Antonio, ma
“nunne’ chellalà” è una nuova.
A casa mia ci arrivavano tutte
le fidanzate di Antonio e noi le
volevamo bene come sorelle, figlie
nipote, amiche, la nonna Filomena
le accudiva come se fossero figlie
sue, tanto che era affezionata al
suo nipote Antonio.
Ma tu sei quella che sei rimasta
che hai messo le radici e che abbiamo
voluto bene di più, forse perché eri
un po’ intimidita, poco avvezza agli
usi del paese.Fatto stà che nonna mia,
”zì Filumena” per te, ti insegnò i
piccoli segreti delle cose semplici di
paese, le cose quotidiane della casa.
Ma un ricordo vivo di te del
tuo viaggio che incominciavi
a casa tua a Bacoli da sposa
felice,  è impresso nella mia
memoria: il tuo peregrinare
per andare a trovare il tuo
compagno che la mala sorte
momentaneamente vi aveva separati.
Io muto testimone di questo tuo
Dolore ti accompagnavo in questo
tuo calvario, il tuo viso era teso
e sofferente e a volte qualche lacrima
lo bagnava.
Tra di noi non c’era dialogo, tu donna
ed io ragazzino ognuno con il proprio
mondo, le proprie cose.
Sentivo il tuo dolore e lo rispettavo,
ammirando la tua dignità ed il tuo
coraggio. Sono stati momenti vissuti
con te quei lunghi viaggi verso la
città che non ho più dimenticato,
vederti soffrire in silenzio è stato
una grande sofferenza, incominciavo
a crescere.
Oggi ho letto con avidità il tuo libro,
ed è stato commovente per me riallacciare
attraverso il tuo scrivere le fasi più
belle della tua vita, da quando lasciasti
Bacoli dentro di me era rimasto un vuoto
che ho riempito con le tue belle poesie.
Mi hai detto che non erano poesie
d’amore al contrario sono stato
sommerso dall’amore.
E’ amore puro il tuo scrivere:
Amore per la vita, per l’umanità,
per la pace, per i figli, per i nipoti,
amore per il proprio sposo,
amore in Dio; tutto amore è in te.
Sono stato gratificato nel mio animo
dalla lettura del tuo viaggio che ti auguro
possa esso continuare così, come vuoi tu.
Un albero per amico quale muto
testimone dello scorrere del tempo,
ed una ginestra testarda
che ti accompagna per le strade
del tuo amato paese.
(“Il viaggio”- Poesie e Racconti di Lidia Amodio – 1997 e Inedito di Paolo Della Ragione-1999 / Testi proposti e letti a Villa Cerillo il 27 Dic. ‘13 da Paolo Della Ragione)

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