La congerie iconico-verbale di cui è fatta questa lunga lettera riassume la modificazione sopraggiunta tempo fa ad un modesto progetto concepito con l’intento di diradare un malinteso insinuatosi tra noi.
Vivevo un periodo di sconforto e di profonda amarezza, ma un tuo segno, magicamente impressosi su di un mio quadernetto d’appunti, che qui riporto: Ti voglio bene –Jvana (molto) scoppiettò nella mia mente e nel mio cuore come un’atomica di felicità, tanto da restarne spaventato.
Ed ecco che la letterina si è messa a crescere prima ancora che mi accingessi a scriverti.
Ora sono con miliardi di pezzettini di idee, fra grovigli di immagini informi.
Qualunque sarà il risultato sappi che l’intenzione è quella di dirti che mi sei cara.
Penso sovente all’uso di una sintassi onirica, dissociativa,orgiastica; trasferita sulla carta con sistemi di segni vari, ma anche con un ordine-disordine irrazionale.Uso ampio di tutti i materiali di cui mi servo per esprimermi quotidianamente al di là della pittura.
…La mediocrità:ecco un tema comune a tutt’i mortali, ma puntualmente occultato o, più spesso, metaforizzato. ….bene! da qualche tempo penso di trovarmici dentro, palude io stesso, senza eccessivo rammarico. La verifica, grazie ai mezzi impiegati, può essere ritenuta scrupolosa.
Vediamo:
a)Sono un buon pittore, con una pratica fantasmatica densa e costante, capace di approcci insoliti con le “cose” della quotidianità, ma la collocazione nell’ambito dell’universo artistico non mi autorizza a ritenermi eccellente.
b)mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa di importante, invece i risultati sono stati men che mediocri.
c)idem per gli scacchi e per qualunque altra attività sportiva.
Insomma, posso dire con sufficiente attendibilità di appartenere alla maggioranza. CHE FARE?.....un giorno o l’altro butterò giù un mediocre elogio della mediocrità.
Paginettina .. pag.35
L’odorino del cavoletto, Le mutandine, il bicchierino, Le ondine in barchetta, gli occhietti, le smorFiette, l’albumina nel borsellino, i corallini, il brufoletto sul cazzetto, la scatolina, i vizietti, il ruttino, la bicicletta,, la discinesia, La cacchina, la trappoletta, il pocherino, i quadretti, le compagnette, l’astuccino, il presidentino con l’orologetto, le figurine, il filetto di maialino, le canzoncine, l’esterofilia dei poetini, le linguine, i ritratti del Perugino, la coglioneria, i puttini, il chierichetto sull’altarino, i martelletti e le pompette, i calzini, le forbicini, le candeline degli stupidini, le brachette, i fiorellini, il mulinello e l’odorino delle puzzette.
A proposito delle certezze.. pag.38
Vi sono stati periodi della mia vita in cui mi è sembrato di possedere qualche certezza, poi… improvvisamente, senza scalpore, discretamente, una mano sottile e perversa le ha sbriciolate e ora, da anni, mi rompo il cervello per un faticoso quanto inutile restauro.
Ci sono cose che se ne vanno via senza clamore e che non tornano più.
Quando tutto si avvia a decomporsi.. pag.66
Quando tutto si avvia a decomporsi, quando la fiacca ha reso innocuo ogni tendine delle mani; quando la tua capacità di riflettere è intatta, incontaminata, ma ad essa non sai far seguire un gesto; quando davanti alla retina dei tuoi occhi vedi colare pus senza battere ciglio; quando la violenza e la pietà ti appaiono identiche allora… allora sei proprio fottuto.
Il Teatro.. pag.74
Dal dramma satiresco greco al Living, da Eschilo a B.Brecht, a Julien Beck, è una lunga interminabile metafora della realtà.IL TEATRO = un paradigma della grande finzione della vita, ma anche la zona intermedia fra questa e la realtà. Qualcosa di sospeso in un’eterna impotenza.
La Storia si sa …pag.82
.. è data dai grandi eventi, e uno storico per essere rispettabile non può parlare dei bottoni delle bianche camicie di Napoleone o del suo livello scacchistico o di come annusasse il suo tabacco. Lo storico tradizionale è un uomo di cultura intento a cogliere gli eventi-chiave delle trasformazioni avvenute nel mondo, senza neanche supporre come,spesso, questi eventi, dipendano da altri, piccoli e irrilevanti in apparenza, che il più delle volte sono la prima scintilla del grande falò della storia.
Per quanto mi riguarda la mia storia, il mio modo di osservare e valutare, perché è di questo che voglio parlarti, è fatta di grandi emozioni per piccole, piccolissime cose: una crepa della facciata del duomo di Orvieto, apparentemente insignificante, contiene tanta storia quanta ne comprende tutto il mirabile monumento. Ma è una storia diversa che in quella crepa si condensa per informarci col suo essere di infiniti eventi.
In un’opera d’arte i segni marginali: un ombelico, un’unghia, un minuscolo ricamo di stoffa, un orecchino, mi hanno detto sempre più di quanto non apprendessi dall’insieme dell’opera.
Ho la convinzione che in questo universo di segni quasi impercettibili il tempo depositi le sue grandi emozioni per –forse- comunicare quanto di profondamente vero e vivo vi sia al di là del vetusto e del grande racconto.
Oggettini del rifiuto ricomposti da un caso spiritoso e sornione penetravano i miei occhi e, subito, l’intesa si stabiliva permettendo loro di rivivere.
Ho sempre pensato di raccogliere questa esistenza sconosciuta ai più, più di quanto non faccia già, per ricomporre un catalogo del rifiuto: una grande opera in cui possa palpitare senza vergogna una bellezza epurata dal nostro buon gusto.
Questo progetto abita la mia mente da quando avevo venticinque anni, e ancora oggi bussa delicatamente alle pareti sensibili della mia memoria.
(stralci da … Pensieri di Mario Persico)
(stralci da … Pensieri di Mario Persico)
2 commenti:
libro meraviglioso, incantato, magico, sogno ad occhi aperti, rimembranze nell'infanzia, tuffo nelle emozioni, disegni onirici che fanno scaturire divagazioni ed altri pensieri ed altri sogni.
Lo ripeto ancora una volta , quest'opera è una autentica rivelazione
...ribadisco anch'io.... è un vero libro d'artista di cui ci ha fatto dono l'amico "artista" Mimmo Grasso!!davvero è tutto una scoperta, pagina dopo pagina x disegni, scrittura, contenuti ed anche al tatto...x il materiale usato.
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