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mercoledì 1 febbraio 2012

LA VITA ACCANTO di Mariapia Veladiano

Bella questa “storia di tante di noi”… ed, inoltre, questa intervista con Mariapia Veladiano  mi sembra un bell’incoraggiamento a continuare sulla linea da noi intrapresa  … non ritrovate un po’ qualcosa del ns. Cantuccio Letterario”!?
Marzullann
 http://www.malgradopoi.it/letture-consigliate/intervista-a-mariapia-veladiano-vincitrice-della-xxiii-edizione-del-premio-calvino  Non esiste Rebecca. Esistono molte Rebecche, al femminile o al maschile. Esistono cioè molte persone che si sentono e spesso sono ai margini dell’esistenza. Non amate, non viste, non considerate nelle relazioni.  Rebecca inizialmente sembra avere una vita difficile perché è brutta. Nel corso della storia si vede che ad essere brutto è il mondo intorno a lei, che non sa avere lo sguardo largo sulla vita e non sa accogliere tutti. Se si sostituisce nel testo l’aggettivo “brutta” con l’espressione “non amata” resta tutto in piedi. Un bambina non amata vive in punta di piedi, non sa dire i propri desideri e così via.
quella sera e in poco tempo ho conosciuto persone meravigliose che leggono e leggono e nella selezione che compiono sono assolutamente libere perché tutto è volontariato, tempo dedicato, non ci sono pressioni e il meccanismo stesso, che prevede la rotazione dei lettori, impedisce gruppi di potere. Con loro abbiamo parlato sempre di libri, tutta la sera. Bellissimo.
ho scoperto realtà bellissime di gruppi di lettura, di biblioteche, che riescono ad offrire la qualità che magari non si affaccia nemmeno alle classifiche.
Quali sono le doti umane che maggiormente apprezzi negli altri? Ritengo molto significativo che tu abbia scelto il tema del dramma legato a un aspetto esteriore non gradevole …la capacità di accogliere senza giudicare.
E’ il momento di uno spazio tutto tuo. Sono solito chiudere le mie interviste con “la domanda a piacere”
… La felicità? Camminare leggeri nella vita. Cercare di non ferire. Sapere che è impossibile. Aver vicino chi lo capisce.
..ed ancora dal WEB: Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità di accettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento.

1 commento:

vincenza.P ha detto...

tutti i libri lasciano un segno o un insegnamento,in particolare :"la vita accanto"lascia un segno indelebile in ognuno di noi,evidenziando in maniera semplice come cogliere ed apprezzare le piccole cose,il bello e il buono della vita,ciò che si trova accanto a noi ma che ogni giorno ci lasciamo inevitabilmente sfuggire!il punto di vista attraverso cui si sviluppa il libro è quello di una bambina brutta che sa di non poter cambiare il suo stato,di non essere accettata dal mondo circostanza e di non essere amata,eppure la sua forza,il suo amore per la vita e la sua grande passione per la musica la rendono speciale come non mai.Un libro che mi ha fatto rivivere la gioia di possedere un talento grandissimo,quello della musica appunto,che mi accosta inevitabilmente alla protagonista nella voglia di fare e nell'amore per tutto ciò che di buono ci circonda!